L’omicidio stradale è un reato che si verifica quando una persona provoca la morte di un’altra con una condotta colposa alla guida di un veicolo. Si tratta di una fattispecie introdotta nel 2016 dal cosiddetto “codice della strada”, che prevede pene detentive da 2 a 12 anni, oltre alla sospensione o alla revoca della patente.

Ma quali sono i diritti delle vittime e dei loro familiari in caso di omicidio stradale? Come si può ottenere un giusto risarcimento del danno? Quali sono le modalità e i tempi per agire in sede civile e penale? Vediamo di fare chiarezza su questi aspetti.

Chi ha diritto al risarcimento per omicidio stradale?

Il risarcimento per omicidio stradale spetta ai soggetti che hanno subito un danno a causa della morte della vittima. Si tratta dei cosiddetti “danneggiati indiretti”, che possono essere:

  • I prossimi congiunti della vittima, cioè il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle, i nonni e i nipoti;
  • Il convivente more uxorio della vittima, cioè la persona che viveva con la vittima in una situazione di stabilità affettiva e di reciproca assistenza;
  • Il convivente di fatto della vittima, cioè la persona che viveva con la vittima in una situazione di comune residenza e di condivisione di spese e progetti;
  • Il partner della vittima, cioè la persona che aveva una relazione sentimentale con la vittima, anche se non convivente;
  • Gli altri parenti della vittima fino al quarto grado, cioè gli zii, i cugini, i bisnonni e i pronipoti;
  • Gli altri soggetti che avevano un rapporto di affinità, di amicizia o di collaborazione con la vittima.

Quali sono i danni risarcibili per omicidio stradale?

Il risarcimento per omicidio stradale comprende diverse voci di danno, che possono essere distinte in:

  • Danno patrimoniale, cioè il danno che riguarda la perdita o la diminuzione di un bene economicamente valutabile. In questo caso, si può chiedere il rimborso delle spese sostenute per il funerale, per le cure mediche, per l’assistenza legale, ecc. Si può anche chiedere il risarcimento della perdita di reddito che la vittima avrebbe potuto procurare ai suoi familiari, se fosse rimasta in vita;
  • Danno non patrimoniale, cioè il danno che riguarda la lesione di un bene non economicamente valutabile, ma tutelato dalla Costituzione. In questo caso, si può chiedere il risarcimento del danno morale, cioè della sofferenza, del dolore, dell’angoscia, della frustrazione, ecc. provati dai familiari della vittima. Si può anche chiedere il risarcimento del danno esistenziale, cioè della compromissione della qualità della vita, delle relazioni sociali, delle attività personali, ecc. causata dalla morte della vittima.

Come si calcola il risarcimento per omicidio stradale?

Il risarcimento per omicidio stradale non ha una formula matematica precisa, ma dipende da diversi fattori, come:

  • Il grado di parentela o di affinità tra il danneggiato e la vittima;
  • L’età, il reddito, lo stato di salute, le aspettative di vita, le abitudini, le passioni, ecc. della vittima;
  • L’intensità, la durata, la gravità, ecc. del danno subito dal danneggiato.

Per avere un’idea approssimativa del risarcimento per omicidio stradale, si possono consultare le tabelle del Tribunale di Milano, che indicano dei parametri orientativi per il calcolo del danno non patrimoniale. Tuttavia, si tratta di valori indicativi e non vincolanti, che possono variare a seconda del caso concreto e della valutazione del giudice.

Come si ottiene il risarcimento per omicidio stradale?

Il risarcimento per omicidio stradale può essere ottenuto in due modi:

  • Tramite la via stragiudiziale, cioè attraverso una trattativa diretta con il responsabile del reato o con la sua compagnia assicurativa. In questo caso, si può raggiungere un accordo bonario, che prevede il pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento. Questa soluzione è più rapida e meno costosa, ma richiede la disponibilità e la collaborazione delle parti coinvolte;
  • Tramite la via giudiziale, cioè attraverso un’azione legale nei confronti del responsabile del reato o della sua compagnia assicurativa. In questo caso, si può ottenere una sentenza che condanna il responsabile o la compagnia assicurativa al pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento. Questa soluzione è più lunga e più onerosa.

Quali sono i tempi per chiedere il risarcimento per omicidio stradale?

Il risarcimento per omicidio stradale deve essere chiesto entro dei termini stabiliti dalla legge, altrimenti si perde il diritto a ottenerlo. I termini sono diversi a seconda della via scelta:

  • Per la via stragiudiziale, il termine è di 2 anni dalla data del fatto, se il responsabile è assicurato, oppure di 5 anni, se il responsabile non è assicurato o è ignoto;
  • Per la via giudiziale, il termine è di 5 anni dalla data del fatto, se si agisce in sede civile, oppure di 10 anni, se si agisce in sede penale.

Perché affidarsi ad un professionista per il risarcimento da omicidio stradale?

Il risarcimento da omicidio stradale è una materia complessa e delicata, che richiede competenze specifiche e aggiornate. Affidarsi ad un professionista esperto in materia di risarcimento danni è fondamentale per:

  • Valutare la fattispecie e le possibilità di successo dell’azione;
  • Quantificare il danno subito e il risarcimento spettante;
  • Assistere il danneggiato in tutte le fasi della trattativa o del processo;
  • Tutelare i diritti e gli interessi del danneggiato.